Borgo e Rocchetta di Castellarano

Località

Castellarano, 32 Km da Reggio Emilia (RE)

Periodo di apertura

sale espositive della rocchetta aperte da gennaio a dicembre, ogni 1° e 3° weekend del mese

Descrizione

Un borgo storico fluviale molto suggestivo - tra vicoli in pietra, slarghi e piazzette restaurate, case e palazzi ben tenuti - a cui si accede da una deliziosa Rocchetta, primo scenografico avamposto a protezione del centro. Un romantico e lungo percorso ad anello permette al turista di salire e poi scendere su vie ciotolate in un tour che emoziona perché fa scoprire il paese antico fino al Monte di Pietà, il Rione San Prospero, l’acquedotto romanico del 1700 oggi in restauro, l'antica Chiesa Parrocchiale di origine romanica e l'Aia del Mandorlo, affaccio naturale sulla Rocca Matildica (il castello di proprietà privata) e sulla Torre dell'Orologio, fino ad una splendida panoramica sulla vallata del fiume e sui principali rilievi della zona, tra cui il Monte Cusna e il Monte di Valestra.


 
La panchina, color granata, si trova sul monte Le Malee, con un’ampia vista panoramica sulla valle del Secchia e sui principali rilievi della zona, tra cui il Monte Cusna e il Monte di Valestra. La panchina è facilmente raggiungibile a piedi dopo avere parcheggiato all’Agriturismo di San Valentino.

 

Il borgo medioevale di Castellarano
La singolarità del contesto ambientale ed urbanistico del borgo medievale di Castellarano, aggrappato sopra il colle prospiciente il fiume Secchia, è arricchita da una serie di testimonianze degli antichi apprestamenti difensivi che trovano espressione nella Rocchetta e nel Castello.

Il borgo si trova sulle sponde del fiume secchia, arroccato su una collina in arenaria che domina la valle sottostante e che offre monumenti, spazi e vedute di grande fascino.

Il suo monumento più caratteristico la "Rocchetta”, risale al 1470 circa, ed era la porta d’ingresso fortificata all’antico borgo oltre che punto di passaggio dell’antica via che dai monti portava alla pianura. Gli spazi interni sono oggi adibiti in parte a spazi espositivi per mostre di diverso genere, ed in parte ad un’attività di ristorazione.

Varcando la porta che introduce al borgo medioevale, si raggiunge l’Aia del Mandorlo, splendida terrazza sulla valle del Secchia, da cui è possibile ammirare il Castello con la sua torre, l’edificio più antico dell’intero centro storico, e la quattrocentesca Torre dell'Orologio, i cui ingranaggi in legno risalgono al 1600.

Inoltrandosi per le vie acciottolate del borgo si incontreranno l’Antica Pieve, risalente a prima dell’anno mille, il Rione San Prospero con le sue dimore storiche, il panorama di via del Taglio e l’acquedotto settecentesco, oggi in fase di restauro, eretto per alimentare le fontane del Castello.

 

La Rocchetta di Castellarano
La Rocchetta, bene pubblico di proprietà del Comune di Castellarano, è situata ai piedi del colle formando una specie di grande rivellino, un avamposto a controllo delle vie di accesso all’ingresso del borgo. Occorreva infatti oltrepassare la Porta Maggiore (rivolta verso l'attuale Piazza XX Luglio), anticamente preceduta da un ponte levatoio, per entrare in Piazza d'Armi (oggi Piazzale Cairoli) dove la guarnigione militare, sotto la direzione del Capitano della Rocca, espletava il compito di sorvegliare le porte del paese.

Dalla Rocchetta, chiamata anche nei vecchi documenti "Castelletto” o "Porta”, partiva una cerchia di mura ed un camminamento di ronda, ancora oggi visibili, che cingevano tutto il colle.

La sua pianta irregolare è articolata a tre torrioni principali – la Torre Levatoia, la Torre Cappellana e la Torre della Rosa – sotto le quali si aprono gli accessi, un tempo muniti di saracinesche; a queste si aggiunge l’originale torretta "ettagonale” nell’angolo nord-est.

La volta della porta Cappellana è contraddistinta dagli affreschi seicenteschi che la decorano, di particolare interesse l'affresco ritraente la Madonna della Ghiara adorante il bambino con San Pancrazio a sinistra e San Macario Vescovo sulla destra. Quella che si vede qui oggi è una copia posta durante le opere di restauro promosse dalla Pro Loco locale negli anni Settanta, mentre il dipinto originale è conservato all'interno della sede comunale.

La Rocchetta mostra un insieme di sedimentazioni derivate dalle diverse fasi e funzioni storiche, di modifica ed accrescimento dell’impianto. Peraltro, il suo aspetto esterno, specialmente verso il piazzale antistante, non differisce molto da quello di un castello rinascimentale caratterizzato dal bel loggiato al piano nobile.

Quando le mura persero il loro valore militare, la Piazza d'Armi divenne uno spazio urbano destinato a scambi, residenze, magazzini. In questa piazza si trovava il portico del Pavaglione o loggia della mercanzia, il magazzino pubblico del sale, un passaggio di comunicazione col Monte di pietà. La stessa Rocchetta per un largo periodo storico divenne luogo di residenza per alcuni cittadini di Castellarano.

La Rocchetta restaurata negli anni Ottanta, si presta oggi a semplici percorsi di visita che consentono di ammirare le preziose testimonianze restituite dai recenti rifacimenti:

- Il fossato di difesa in cui un tempo scorreva l’acqua del Rio di Castellarano;

- Le tre "porte” di cui due esterne, la Porta Maggiore con la Torre Levatoia e la Porta Cappellana che immette in Via Mulino e, una interna, che conduce direttamente al Castello sormontata dalla Torre della Rosa;

-Piazzale Cairoli, un tempo detto Piazza d’Armi, serviva da filtro per intrappolare il nemico che avesse superato la Porta Maggiore;

- Il "loggiato”, con i suoi sei archi si affaccia sul fossato e sulla piazza antistante;

- Il camminamento di ronda conduce lungo i bastioni della Torre Levatoia, attraverso il loggiato, fino al giardino pensile.

Grazie ad una convenzione con il Centro Studi Storici Castellaranesi, la Rocchetta è oggi anche sede espositiva per mostre ed esposizioni che la rendono aperta e fruibile il primo ed il terzo week-end di ogni mese.

 


Chiunque visita un Castello o un Luogo d'Arte ne diventa il Custode per Sempre.


La Storia

 

Le prime tracce di una presenza umana nel Castellaranese datano al mesolitico (XI – VIII millennio), soprattutto nelle zone di Campiano e Gambarata (Silici, resti di bivacchi, etc.). Varie sono le tracce delle epoche seguenti ma, una particolare attenzione meritano i resti relativi all’età del bronzo, epoca in cui prendono forma particolari tipi di insediamenti umani chiamate Terramare. Ritrovamenti di questo tipo di insediamenti sono stati fatti a Roteglia, relativi a un piccolo insediamento con evidenti funzioni di controllo, che sorgeva nell’area dell’antico castello e si sviluppava forse su due livelli, altri ritrovamenti, più estesi e di maggiore importanza, a Castellarano, nell’area occupata dall’antico centro sulla collina di arenaria rialzata sul Secchia.

Testimonianze molto consistenti di una duratura presenza etrusca, sono state rinvenute nel Centro Storico di Castellarano, sopra i resti terramaricoli: si tratta di muri di ciottoli a secco orientati secondo i punti cardinali, pezzi di vasi e il piede di una ciotola col possessivo etrusco Venarnès graffito sul fondo. L’insediamento faceva parte del sistema strategico-commerciale Etrusco di penetrazione dalla toscana verso la pianura Padana. Ancora più importi i resti della presenza Romana, che attestano una presenza in loco fin dall’epoca repubblicana (183-27 A.C.) soprattutto a Castellarano e Campiano. Castellarano, per la sua posizione strategica a guardia dell’imbocco della valle del Secchia costituì, nei secoli antichi, il luogo ideale per il presidio di tale porta naturale e, probabilmente, fu anche un presidio Romano a difesa della valle. Il nome Castellarano, infatti, è anch’esso di probabile origine latina e verrebbe da Castrum Arii o Darii cioè Castello, terra fortificata di Ario o Dario; alcuni però lo farebbero derivare da Castrum olerianum (castello degli ulivi) o da Castrum Arianum (Castello degli Ariani) in riferimento a una possibile colonia di Longobardi Ariani qui stanziatasi in epoca post-romana.
dopo la caduta dell’Impero Romano, intorno alla seconda metà del VI secolo, Castellarano fu occupata dai Longobardi che qui posero un presidio militare, anche per la vicinanza, in area appenninica, delle truppe bizantine loro avversarie. Tale importante stanziamento è ampiamente documentato da numerosissimi ritrovamenti archeologici ed ampie necropoli con tombe perlopiù appartenenti a guerrieri, con corredi funebri costituiti da armi, oggi conservati nei musei di Reggio Emilia.
Del periodo Canossano-Matildico (X-Xll sec.), rimangono scarse tracce. Nel 1039 divenne proprietà del marchese Bonifacio di Canossa e alla sua morte passò alla figlia Matilde. Si sa che la Contessa Matilde possedeva in Castellarano una casa e una cappella che donò al Monastero di Polirone (S.Benedetto Po); nel 1106 la Contessa tenne un placito presso la chiesa di S.Maria, essa affidò il governo di Castellarano ad una famiglia di nobili locali ed in particolare al Miles Raniero da Castellarano. Nel marzo del 1185 Castellarano fu visitata dal Barbarossa durante il suo viaggio verso Roma.

Nel 1187, epoca comunale, Castellarano giurò fedeltà a Reggio Emilia. La città, infatti, teneva molto al piccolo centro poiché qui si trovava l’imbocco dell’importantissimo Canale di Reggio che prelevava acqua dal Secchia per alimentare fogne, attività produttive e mulini in città. Durante le lotte tra guelfi e ghibellini, Castellarano fu sede di guelfi agguerritissimi, per questo la rocca fu assediata e distrutta. Nel 1319 la bellicosa famiglia dei Da Roteglia, occupò Castellarano e tra alterne vicende si legò alla storia del paese fino al 1419 anno in cui Castellarano fu definitivamente occupata dalle truppe Estensi.

Nel 1501, il Duca Ercole I, da’ in feudo Castellarano con S. Martino in Rio e Campogalliano a suo fratello Sigismondo, che diviene perciò il primo feudatario del ramo cadetto estense degli Este-S.Martino. Questa famiglia terrà Castellarano fino al 1732, anno in cui si estinse.

È durante il governo di Carlo Filiberto II (1732-1752), ultimo del ramo Este-S. Martino, che si ebbero trasformazioni alla rocca e la costruzione dell'acquedotto romanico.
Il Duca di Modena affidò poi il feudo al Bresciano, Conte Gaudenzio Vallotta (1726-1795), che dovette abbattere buona parte del palazzo fatto costruire dal suo predecessore. Dopo la soppressione dei feudi da parte dei Francesi Napoleonici, il palazzo fu venduto al Signor Canevazzi e passò poi alla Famiglia Casali.

Castellarano subì gravi danni dall’incendio del 20 Luglio 1944, appiccato al paese, per ritorsione, delle truppe Tedesche: bruciarono molti edifici del centro storico, tra cui il palazzo, che fu ricostruito intorno agli anni ’70.


 

Wedding

Wedding, ricevimenti e feste private: la struttura della Rocchetta può essere prenotata per celebrazioni di matrimoni.

Orari

Borgo sempre visitabile gratuitamente.
Sale espositive della Rocchetta aperte da gennaio a dicembre, ogni primo e terzo weekend del mese.
Visite guidate su richiesta.
Prenotazione obbligatoria per i gruppi e scolaresche.




Servizi

Visite a tema al paese, in occasione di feste ed eventi, su prenotazione: 335.7014932 - Centro Studi Storici Castellaranesi

Visite guidate su richiesta: 335.7014932 - Centro Studi Storici Castellaranesi

Il Castello – Borgo è pet friendly: all’accoglienza è in grado di fornire ciotole d’acqua per i cani su richiesta.


Area Parcheggio per Camper con Camper service in via Don Reverberi 17


 

Contatti

Per informazioni e prenotazioni: info@csscastellaranesi.org 

mob. 335.7014932 - Centro Studi Storici Castellaranesi

Centralino del Comunre: Tel. +39 0536 85014

 

Web: www.comune.castellarano.re.it/vivi-castellarano/


 

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