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PASSAGGI, SPILLE DA LUTTO, STORIE DI MEMORIE AL MUSEO DEL BIJOU - CASALMAGGIORE

Per la memoria di nonne e bisnonne, per la vita nel contado che fu, perché storie di spille e bijou - che si ritrovano nei mercatini dell'antiquariato - recano con sè suggestioni antiche.

Passaggi e trapassati. Questa storia inizia da un'immagine, firmata da Carlotta Broglio [su Instagram @carlottaabro] che rappresenta tre "spille da lutto" custodite nel Museo del Bijou di Casalmaggiore in provincia di Cremona, indicativamente datate anni Quaranta - Cinquanta.
 
Le spille da lutto di fine Ottocento e inizio Novecento erano gioielli simbolici, spesso indossati per ricordare una persona cara scomparsa. Di solito realizzate in materiali scuri come l’ebano, il jet (un tipo di lignite nera) o la vulcanite, queste spille esprimevano visivamente il dolore e il rispetto per il defunto. Erano parte integrante di un rituale funebre preciso e articolato: nel periodo vittoriano in particolare, le spille da lutto e altri gioielli commemorativi venivano indossati soprattutto da vedove e familiari stretti, in ossequio a una moda che imponeva rigorose norme sull’abbigliamento e gli accessori durante il periodo di lutto.

Il concetto di gioielli da lutto inizia a diffondersi già nel XVII secolo, ma è con l'epoca vittoriana (1837-1901) e la morte del principe Alberto nel 1861 che queste spille trovano grande popolarità, diventando oggetti comuni anche tra le classi medio-basse. Nella loro forma più diffusa, le spille da lutto erano decorate con simboli come l’edera (simbolo di eternità) o lacrime di perla e, a volte, incorporate una ciocca di capelli del defunto come ricordo personale.

Per vedere manufatti dal vero, puoi visitare in Italia il Museo del Bijou di Casalmaggiore, aderente al circuito dei Castelli del Ducato. Il museo offre un'immersione nel mondo del bijoux storico, l'oro matto, mostrando come i gioielli fossero non solo ornamenti, ma anche simboli profondi di tradizione e memoria

Rispetto all'Inghilterra vittoriana, in Italia, in regioni del nord - come Lombardia e Piemonte - i bijoux da lutto erano spesso più sobri rispetto a quelli anglosassoni: prevalevano linee essenziali, forme geometriche, e materiali neri o bruniti, con minimi dettagli decorativi. Esempi di spille da lutto italiane includono quelle realizzate con l’onice, il vetro nero e la vulcanite, lavorati in maniera discreta, ma con un impatto estetico significativo.

Uno stile particolare di spilla da lutto italiana è la spilla reliquiario, usata sia a scopi religiosi che commemorativi: questi gioielli contenevano spesso una piccola immagine sacra, come quella di un santo protettore, insieme a una ciocca di capelli o a un simbolo legato al defunto. Nella tradizione del sud Italia, in particolare in Sicilia e in Campania, le spille da lutto erano a volte adornate da minuscole croci o rosari, segno del profondo legame tra la fede e il ricordo della persona scomparsa.

Un’altra variazione tipica italiana era la cosiddetta spilla "a monogramma", con le iniziali della persona defunta incise o formate in oro o argento, su base nera. Questa forma, diffusa nelle città e nelle aree rurali del Centro Italia, permetteva di portare con sé una “firma” del defunto, un segno distintivo che era visibile, ma mai troppo vistoso.

 
"Sono inserite in un contesto terroso che ben può rappresentare lo spirito gotico, che spesso appassiona oggi molte persone, e che esponiamo in occasione di Ognissanti e del periodo Halloween - spiega la direttrice del Museo Letizia Frigerio - Le spille ci fanno pensare al libro del ravennate Eraldo Baldini,  "Gotico rurale" (ed. Baldini e Castoldi, 2012, con post-fazione di Francesco Guccini), i cui racconti sono la personificazione di terrori atavici dell’uomo semplice: li troviamo nella nebbiosa Borda del racconto “Nella nebbia”; nell’agghiacciante lamento che si propaga nelle campagne come in ”Il Gorgo nero”; nella follia festante che degenera in “Re di Carnevale”. Molto spesso nascono dallo stesso animo dei protagonisti, dal loro lato più oscuro, e ne riemergono per rammentare il senso di colpa per antichi crimini e misfatti commessi da un’intera piccola comunità (come accade in “La collina dei bambini” e “A lume di candela”). Neanche i bambini, associati tradizionalmente a personificazione dell’innocenza, sono estranei dal celare il lato oscuro dell’uomo (vedi il racconto “L’insuccesso scolastico e le sue conseguenze”). Particolarmente inquietanti poi racconti come “Foto ricordo” e “Urla nel grano”.
 
Perchè associamo queste spille a questi racconti dandovi spunti di letture culturali e stimoli visivi? Per la memoria delle nostre nonne e bisnonne, per la vita nel contado che fu, perchè storie di spille e bijou - che si ritrovano nei mercatini dell'antiquariato - recano con sè suggestioni antiche.
 
Gotico al Museo del Bijou come viene declinato dal 26 ottobre al 3 novembre?
Continua Frigerio: “Gotico” sta per un argomento e una cifra narrativa declinati sul mistero, sul “lato oscuro”, su ciò che almeno apparentemente trascende la natura e la norma, in un contatto con forze arcane e con la “realtà dell’irreale”. “Rurale”, citando ancora Baldini, perché le storie di Baldini sono appunto ambientate principalmente nel mondo contadino, e affondano le loro motivazioni e le loro radici nell’humus delle vecchie leggende, tradizioni, superstizioni, cioè in quello strato della cultura e della memoria che oggi sembra scomparso, ma che in realtà scorrono ancora sotto la patina della modernità".
 

"Molti bijou servivano a “indossare il ricordo” della persona amata, trasformando il gioiello in un legame tangibile e intimo con il defunto. Esposti in una cornice museale, come quella del Museo del Bijou, rivelano una concezione della moda legata al tempo e alla cultura, un tempo in cui anche il dolore aveva una sua estetica e uno stile" conclude Letizia Frigerio. 

 
Vi invitiamo a scoprire e visitare il Museo del Bijou di Casalmaggiore aderente al circuito Castelli del Ducato

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  • Località: Comune di Casalmaggiore
  • Indirizzo: piazza garibaldi, 26041 casalmaggiore (cr)
  • Contatti:
    Museo del Bijou
    Via Porzio 9
    tel. + 39 0375 284424
    museodelbijou@gmail.com
    www.museodelbijou.it

    Info Point Casalmaggiore
    Piazza Garibaldi 6 
    tel. + 39 0375 40039
    Cell. 3773184457