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Rocca Sanvitale di Fontanellato

INAUGURATO NUOVO SPAZIO MUSEALE AL CASTELLO DI FONTANELLATO CON LO STENDARDO DELLA BEATA VERGINE

Rappresenta la Vergine di Fontanellato con angeli nell’atto dell’incoronazione. San Carlo Borromeo ai suoi piedi in atteggiamento di adorazione

Lo Stendardo della Beata Vergine di Fontanellato ritrovato. Domenica 8 marzo è stata inaugurata la nuova ala del percorso espositivo museale nella Rocca Sanvitale di Fontanellato (PR) sede del Circuito dei Castelli del Ducato di Parma & Piacenza: in Castello è da oggi possibile ammirare il grande drappo in damasco rosso lungo 5 metri e alto 4 metri datato tra il 1654 ed il 1656.

Com’era la Rocca Sanvitale di Fontanellato – uno tra i manieri più belli dell’Emilia Romagna - sede del Circuito Castelli del Ducato di Parma & Piacenza prima di diventare una Casa-Museo, una pinacoteca, un Castello aperto ai tanti turisti e alle numerose scolaresche che ogni anno la scelgono quale metà per una gita, una visita guidata didattica, uno spazio dove fare esperienza viva della storia con un laboratorio creativo?

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Il recupero dello Stendardo è stato possibile grazie a:
Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna
Nuovo allestimento promosso e finanziato dal Comune di Fontanellato con il contributo di Fondazione Cariparma

Con la partecipazione  di
Associazione culturale Jacopo Sanvitale  - Fontanellato
Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza

Gruppo di lavoro che ha seguito il restauro

Laura Carlini Fanfogna   Responsabile del  Servizio musei e beni culturali dell'IBC

Marta Cuoghi, Responsabile del procedimento per IBC

Mario Calidoni storico locale, Associazione culturale Jacopo Sanvitale

Mariangela Giusto Storica dell’arte,  Soprintendenza Belle arti e paesaggio di Parma e Piacenza

Roberto Berselli Assessore alla cultura  del Comune di Fontanellato

Restauro tessile :  R.T. Restauro Tessile di Micheletti & C. Sas,  Albinea (Re)

Restauro pittorico: Elisabetta Bertani per B Restauro dorature, Reggio Emilia    

Allestimento:   TECTON  Società Cooperativa , Reggio Emilia

Fotografie:  Costantino Ferlauto IBC, R.T. Restauro Tessile,  Elisabetta Bertani


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La Storia dello Stendardo, la riscoperta, il restauro

Lo stendardo - il grande drappo in damasco rosso lungo 5 mt. e alto ca. 4 - è in parte dipinto a tempera  sui due lati su una superficie simmetrica e speculare e tutto il suo perimetro è percorso da un decoro di piccoli fiori dipinti in oro con una frangia ora ridotta al minimo.

La sua forma e gli anni della sua esecuzione - tra il 1654 e il 1656. - hanno fatto pensare anche ad un suo utilizzo come bandiera di nave -una Galera - capitanata da un Sanvitale, come attestano alcuni documenti, che ha solcato il Mar Mediterraneo durante la guerra di Candia ( isola di Creta) quando i turchi, tra il 1645 e il 1669 , tentarono di conquistare Creta. Stefano Sanvitale (1649 - 1709) è il membro della famiglia Sanvitale al quale lo stendardo è legato a doppio filo non solo come committente. Fu infatti cavaliere dell'Ordine di Malta dal 1649 e,  nel 1654, capitano della Galera San Nicola con la quale catturò una galera turca nello Stretto dei Dardanelli nel 1656.

Nella Rocca di Fontanellato  lo stendardo è stato esposto nel salone delle armi , poi confinato in un ripostiglio per essere infine sistemato nella cappella in posizione altissima e quasi invisibile.

Solo nel 2006  è iniziato  l' iter per il restauro e la sua valorizzazione che lo ha portato ad essere ora esposto.

nella grande sala che fu sede del Consiglio comunale dal dopoguerra agli anni ’80 del secolo scorso.

Il lato visibile dello stendardo mostra la figura della Vergine di Fontanellato con due angeli nell’atto dell’incoronazione  mentre San Carlo Borromeo ai suoi piedi ê in atteggiamento di adorazione. Il lato nascosto, esattamente simmetrico per superficie dipinta, mostra Dio Padre con colomba  tra angeli e San Giovanni Battista con l'agnello e la scritta " Ecce agnus Dei”.

Entrambe le immagini sono affiancate dagli stemmi dei Cavalieri dell'Ordine di Malta e del Gran Maestro  de Lascaris-Castellar -inquartato con due croci e aquile bicipiti -  oltre che  dallo stemma di Casa Sanvitale in basso.

Il restauro, sia tessile che pittorico, ha liberato il manufatto dai sali , dall’umidità, dalla polvere  accumulati con una esposizione incongrua che rischiava la sua perdita totale per il disfacimento della tela. Ha altresì proceduto a colmare le lacerazioni e le lacune della parte dipinta e non, tramite innesti e giunzioni testa a testa dei lembi strappati con pochi punti di poliammide e veli di seta termoadesivi applicati sul retro.


Rocca Sanvitale di Fontanellato